Granducato ormai dedito all'agriturismo, B&B e ammennicoli vari

Rinnego tutto ciò che ho scritto, anzi, ritengo proprio di non averlo scritto io o forse si. Non ricordo.
Soffrendo di varie malattie che mi portano ad una distorsione della personalità, non posso essere ritenuto responsabile di quanto pubblicato.
E comunque, siete venuti sin quà per leggere qualcosina o per farmi causa?
"Azzo, come siete permalosi.


giovedì 15 dicembre 2011

IL MISTERO DELLA RICERCA E SCOPERTA DEL TESORO DELLA VIA FRANCIGENA PARTE QUARTA OVVERO RICCHI DI CULTURA

Tea Rosa Maria si chinò e cominciò a scavare a mani nude, subito aiutata dal regista e dall’inviato del mistero, e tutti insieme, dopo neanche un minuto, riportarono alla luce una antica incisione in bronzo del basso medioevo. I tre, con aria visibilmente soddisfatta,  presero a pulirla febbrilmente, per poter leggere ciò che all’inizio si poteva solo intuire .
 
A questo punto ero veramente preoccupatissimo; già mi immaginavo decine di altre troupe televisive che ci invadevano e noi che ci difendevamo con le balestre. Mi veniva da piangere.
Una volta tirata a lucido il terribile Pink Hetts ebbe l’onore di leggere l’incisione  “A Santa Maria Maddalena, debellatrice di busoni”. Fu un unguento balsamico per la mia anima, e allora mi tornò il buonumore e ricominciai a ridere.
Ma il regista non si perse d’animo. Prese un pennarello, corresse la U in una O, e iniziò a girare.
“Ehi, ma così non vale”, dissi io, ma non ci fu nulla da fare. Il terribile Pink Hetts aveva già tirato fuori il copione e aveva iniziato a snocciolare le sue storie insulse .

 Intanto la sensitiva era tornata dentro la chiesa e aveva iniziato a colpire il pavimento con il manico del piccone, come se stesse cercando uno spazio vuoto sottostante. Prima sperai che si colpisse un callo, ma poi la guardai con interesse, perchè se era chiaro che come medium valeva meno di scheda telefonica usata, come intuito non stava messa poi così male.
Mentre gli altri due erano ancora fuori a registrare fregnacce esoteriche medioevali,  lei ormai aveva scandagliato tutta la chiesa sotto ai miei piedi.  Ma non aveva ancora trovato nulla.
D'improvviso il manico del suo piccone individuò il vuoto che stava cercando. Alzò lo sguardo verso di me e mi domandò “Cosa faccio ? Rompo ?”

 
Avrei voluto rispondergli “Si, e anche parecchio”, ma adesso la cosa si faceva seria. Le buffonate erano finite; lo sfottersi reciprocamente lasciava il posto alla speranza di scoprire qualcosa di interessante, e questa speranza si era impadronita anche di me. Certo non speravo di trovare le tracce del passaggio in Moletania di Maria Maddalena, ma ormai ero curioso come un bambino alla vigilia di Natale.

Magari sotto c’era veramente il tesoro del ricchissimo cavaliere templare Bernardo da Deusvult oppure c’erano i documenti  di Frate Emilius da Schiavonia .
E allora, senza esitare, dissi : “Rompa pure”.
Dopo pochi colpi di piccone, il pavimento cedette e potremmo entrare in quello che un tempo era stato il tempio di Mitra.        

Ci  armammo di candele per poter vedere nella vergine oscurità dei secoli, entrando nel ventre della terra, nascosto agli occhi dei cristiani e dei Moletaniani. L’ambiente era molto piccolo, senza finestre, pieno di polvere e si riusciva a respirare solo perché avevamo praticato il foro.

Eravamo entrati nel mitreo e sopra di noi, sul soffitto, era dipinto un cielo stellato nel quale era possibile distinguere tutti i pianeti allora conosciuti.  Dell’antico tempio non era rimasto praticamente nulla. Le pietre erano state asportate, gli idoli frantumati; le colonne invece erano in parte intatte e in molti punti erano ancora loro a sorreggere il soffitto e il nuovo pavimento della chiesa.
Ci stavamo aggirando dentro un mondo dimenticato, che in seguito saremmo tornati ad esplorare io e la sensitiva Tea Rosa Maria , soli, senza copioni e telecamere, per il solo gusto della scoperta.
D’improvviso, in un angolo, trovammo i resti di un corpo decomposto. Di fianco a lui c’era una borsa in cuoio piena di soldi e titoli . Non era vestito però come un cavaliere templare,  né come un frate medioevale, ma piuttosto come un borghese .

  
Ci guardammo in faccia . Illuminato dalla luce della candela, il viso di Tea Rosa Maria  aveva un'espressione interrogativa,  ma io sapevo a chi apparteneva quel corpo .

Erano i resti mortali di Alex Rubicondi, direttore dell’unico ufficio postale, che più di trentacinque anni fa era scappato con tutti i risparmi dei Moletaniani . Probabilmente si era rifugiato in questo luogo per sfuggire all’ira popolare, magari con l’intento di scappare definitivamente dopo che le acque si fossero calmate e dove invece aveva trovato la morte, forse asfissiato.
I soldi erano ormai fuori corso, i titoli erano della Cirio e non valevano più nulla.  Decidemmo di lasciarlo lì, senza portar via nulla e senza dire del ritrovamento, né ai Moletaniani, né al resto della troupe. Acqua passata, non macina più.
Ritornammo alla luce.

 
Dopo centoventi ciak, finalmente  il terribile Pink Hetts ed il regista Pauli erano riusciti a girare il loro servizio esclusivo ed esoterico su Maria Maddalena e i bosoni. Nel frattempo le ballerine avevano fatto due telepromozioni e mille telefonate per gli appuntamenti in discoteca della prossima serata.

Il regista Pauli si rivolse alla  sensitiva ”Hai sentito altre vibrazioni dentro la chiesa”?  “No”, rispose lei “nessuna vibrazione importante che meriti la nostra attenzione”. Allora la troupe smontò tutto, caricando le attrezzature sui loro mezzi perché, come disse il regista, “il tempo è danaro, e abbiamo altre sette puntate da registrare. Anzi, dato che ci siamo, potremmo passare dalla Padania per registrarne una sul mistero del drago verde del lago Mangiacarrube”.
Il terribile Pink Hetts ci tenne a salutarmi con una bella risata in faccia, per certificarmi che la partita l’aveva vinta lui, malgrado la mia poca considerazione nutrita nei suoi confronti.
Ma io non me la presi; il tesoro non l’aveva trovato lui, come non l’avevo trovato io. Però la mia conoscenza era cresciuta, mentre a lui era cresciuta solo la barba.

 Approposito !!  Per quello che seppi ,  i padaniani non furono ospitali,  come lo fummo noi, e li presero preventivamente a cannonate, prima che potessero dire una sola  A. 
Il regista Pauli perse anche l’unico occhio buono.

12 commenti:

  1. A me la storia è sempre piaciuta, mentre con la geografia ho avuto qualche problema, ma ora grazie al tuo blog comincio a capirci qualcosa; ho letto anche informazioni economico-finanziarie che hai saputo spiegare in modo molto chiaro, grazie :)
    Non preoccuparti però non pensavo di chiederti la cittadinanza in Moletania, perché ultimamente ho problemi coi miei dati personali, non saprei provarti che sono io, però pensavo di tornare per farmi una cultura: è possibile avere il visto per motivi di studio? Lo vorrei con la tessera mensa e l'appuntamento dall'estetista se possibile.
    Grazie, Elle :)

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  2. Ciao Elle,
    come ho scritto in passato, l'unica estetista presente in Moletania l'abbiamo mandata a dar da mangiare alle tigri, e da quel giorno non è più tornata; chissa come mai! Quindi ne siamo orgogliosamente sprovvisti.
    Invece per quello che riguarda la tessara mensa non c'è problema, e non c'è problema nemmeno per i dati personali: qui mi sa che siamo in parecchi ad avere dei seri problemi a rispondere alla fatidica domanda "Chi siamo? Dove stiamo andando? Quanto costano le zucchine al chilo?".
    Come dice Quelo: miagoliamo nel buio.
    Se vuoi ritornare a trovarci, sarai sempre la benvenuta, ma ho paura che per la cultura dovrai rivolgerti altrove. Siamo solo dei poveri ciarlatani a cui piace farsi una risata ogni tanto. E spesso nemmeno ci si riesce.
    Un abbraccio.

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  3. Bel racconto. Mi è piaciuto anche se alcuni riferimenti storici mi sfuggono. Ci sarà un seguito?

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  4. Effettivamente,i padaniani non sono un popolo molto ospitale e un poco mi spiace per il regista Pauli.Comunque,se mai qualche moletanio volesse recarsi in Padania,le mie terre, vera enclave di resistenza pacifista alla tirannide degli Insubri, sono aperte all'ospitalità.Gli unici cannoni che posseggo,si fumano.Peace and Love,Granduca.

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  5. Per gibson: mi fa piacere che il racconto ti sia piaciuto, ma questo finisce qua. Ci sarà però altro.

    Per Elle : troppo buona. Hai trovato poi l'estestista ? Loro si che sono divertenti: leggenda vuole che facciano di quei racconti ........


    Per Black : non dire che detieni cannoni di quel tipo perchè corri il rischio di ritrovarti la casa infestata da Moletaniani. Ma anche di Padaniani, che fanno finta di dar retta a Giovanardi, ma poi a Pannella gli danno il giro.
    Complimenti per la resistenza alla tirannide!!!!!!
    Un abbraccio.

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  6. No, non l’ho trovata.. per fortuna mi sono trasferita da anni in via intraprendenza, luogo carino, pieno di botteghe artigiane, ogni tanto lavoricchio in una di queste in cui si pratica l’antica arte del sapersi arrangiare; tutta colpa dei blog senza estetista, però se cerchi una ricetta dei muffins te le lanciano in testa ;)
    Riguardo alla leggenda: per anni ho studiato il fenomeno, perché l’antropologia mi affascina, e confermo la leggenda; io ho anche ideato una macchina per il salto nel tempo che impedisce di essere presi nel vortice del racconto, funziona così: appena entro nello studiolo di un’estetista e lei mi dice "si sdrai", io mi sdraio, poi chiudo gli occhi e finché non mi ha sistemata non li riapro e non do segni di vita, se riesco a non russare è meglio; quando dimentico la macchina a casa, e non riesco nemmeno ad andare in autoipnosi per non sentirla, evito semplicemente di rispondere.. alla lunga si stancano anche loro di parlare da sole :)

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  7. Per Elle
    Questa volta sei stata tu a farmi morire dal ridere.
    Sei troppo forte.

    Ho fatto un giro nel tuo sito e ho visto delle fotografie bellissime. Sono tue ?
    E cosa c'entra Berlino con la Sardegna ?

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  8. Beh dai, una risata te la dovevo.
    A proposito del sito:
    1- sì, le foto le ho fatte io, solo che non ho più voglia di scriverci il nome ogni volta, perché l'unico metodo che conosco è lungo e io ne faccio troppe per firmarle tutte;
    2- non so perché nel mio profilo ora quel blog è il primo, dato che non ci scrivo più da giugno, mentre il mio blog attuale è Lo spirito nella casa, ma come ti ho detto ho problemi di dati personali, sarà tutto collegato ;)
    3- cosa c'entra Berlino con la Sardegna? A volte me lo chiedo anche io e di solito mi rispondo: niente, ma tant'è :)
    Se vuoi passare nella Casa dello Spirito sappi che oggi c'è un po' di disordine, post ammucchiati, cronologicamente sfasati e in procinto di essere modificati/aggiornati, perché se mi connetto prima di pranzo è solo per sbrigare i commenti, mentre il blog lo lascio allo stato brado fino a sera ;)

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  9. Per Elle: verrò a verificare se nello Spirito nella Casa ci sono foto altrettanto belle. Ma sono convinto di si.
    Anzi, lo faccio subito.

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  10. :) purtroppo l'argomento "foto" non ce l'ho, sono sparse qua e là oppure sotto "città" e "viaggi"..

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  11. Ho visto le tue foto sparse e ti faccio ancora i miei complimenti. E mi complimento anche per il cappello natalizio che porti. Natale è il periodo dell'anno che preferisco, ma come tutti gli anni c'è sempre il lavoro a rovinarmelo.
    Ma invece come Granduca di Moletania a Natale mi diverto da matti. Proprio l'altra notte in Moletania ha iniziato a nevicare ed è tutto bianco.
    Nei prossimi giorni ho intenzione, tempo permettendo, di raccontare come viene vissuto il Natale dalle nostre parti.
    Un abbraccio.

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