Granducato ormai dedito all'agriturismo, B&B e ammennicoli vari

Rinnego tutto ciò che ho scritto, anzi, ritengo proprio di non averlo scritto io o forse si. Non ricordo.
Soffrendo di varie malattie che mi portano ad una distorsione della personalità, non posso essere ritenuto responsabile di quanto pubblicato.
E comunque, siete venuti sin quà per leggere qualcosina o per farmi causa?
"Azzo, come siete permalosi.


sabato 28 gennaio 2012

RADIO CLASH


Turbo: Flebo, meno male che ti ho incontrato.
Flebo: Incontrato cosa ? Cos’è la prima volta che mi vedi ? Dobbiamo fare la trasmissione, non è mica una novità; non so te, ma io ti incontro tutti i giorni. Hai portato i cartoni delle uova ?
T:  ma che cartoni, e basta con 'ste uova. Ma te sei proprio fissato con l'acustica; guarda che con l'acustica non si scopa mica. E poi ci sono cose più importanti, che  se ti racconto quello che mi è successo non mi credi neanche di striscio.
F.:  perché conosci qualcuno che ancora ti crede ? Se qualcuno ti conosce ti evita e se ti crede significa che è un passante. Approposito, come è andata a finire con quella delle dediche ?
T.: chi Soledad ? Lascia perdere, ho preso un’inculata che me la ricorderò per tutta la vita.
F.: allora sei andato a trovarla.
T.: no, è che mi ha fatto fare le dediche e poi non si è fatta più trovare. E io per vendetta mi sono venduto tutti i suoi dischi.
F.: e io cosa ti ho detto ? l’unico che non riesce ad evitarti ormai sono solo io, porca e puttana. Fidati comunque che ti è andata di culo.
T.: comunque, lascia stare tutte ‘ste storie che ho bisogno di raccontarti una cosa.
F.: dai andiamo su, che me la racconti nella diretta.

martedì 24 gennaio 2012

ALFIONE


Ultimamente in Moletania non stanno succedendo cose particolarmente interessanti: negli ultimi giorni ha nevicato parecchio e molti abitanti sono rimasti chiusi dentro le loro case e cercano di scavare il solito tunnel nella neve per poter uscire. 

Il Borgo del Castello si è riempito di turisti provenienti dal Trentino che sembra sia privo di neve; noi in compenso siamo privi di piste da sci e quindi passano tutto il tempo a tentare di far shopping nell’unico Emporio della Moletania.
Ma essendo loro dotati esclusivamente di carte di credito ed essendo invece l’Emporio privo del dispositivo necessario per la lettura del microchip, sono costretti a limitarsi al desiderio di acquistare quanto esposto in vetrina e cioè il paio di pantaloni alla zuava in velluto marrone, all’Eskimo verde appena arrivato, alle cesoie per il giardinaggio, all’ultimo numero della settimana enigmistica e via dicendo. Alcuni di loro rimangono incollati alla vetrina per ore e ore, in crisi di astinenza da acquisto smodato e sbavano come se fossero dei pastori abruzzesi; uno ha anche tentato di leccarla, ma visto che è un freddo biricchino, la sua lingua è rimasta incollata al vetro e siamo stati costretti a sopprimerlo per non farlo soffrire ulteriormente. Sua moglie è stata d’accordo e subito ha ereditato tutto.

giovedì 19 gennaio 2012

LA PROFEZIA DI ADAM E HAWA


I moletaniani trovano fondamentalmente origine da tre distinti gruppo etnici: la stirpe Bizantina, la stirpe Mesopotamica  e la stirpe dei Mandei. Questi ultimi sono la minoranza in quanto rappresentano solo il 5% circa della attuale popolazione moletaniana;  il suddito Alfione, per esempio, ne fa parte.
Si racconta che un’esigua parte di quel popolo si sia stabilita in Moletania intorno al primo secolo d.c., a seguito della persecuzione di cui è stato fatto oggetto da parte dei primi cristiani.
Provenivano dalla attuale Siria, ma prima erano stati scacciati dalla Palestina e prima ancora erano fuggiti dall’Egitto;  essendo un popolo profondamente pacifico, la cui fede proibisce la guerra e lo spargimento di sangue,  praticamente tutti i popoli del nord Africa se li inchiappettavano a macchinetta e non li lasciavano campare .

martedì 17 gennaio 2012

SALUTI AD ALICE

ANTEFATTO: verso le 11 di sera del 12 Marzo, in radio ci sono una ventina di compagni, tra cui Flebo, Turbominchia e Bananastorta; si discute della bravata di Turbo che ieri mattina ha fischiato dietro al passaggio della Granduchessa Diosiacontè, in Piazza Purgatorio, proprio davanti al Palazzaccio. Tutti sanno che il Granduca si incazza come una bestia se qualcuno gli tocca la sua compagna: solo Turbo poteva fare una minchiata del genere. Adesso tutti i compagni temono una rappresaglia delle armate del Granduca contro la radio.
Naturalmente tutti i compagni danno dello stronzo a Turbo, che però si difende dicendo di non aver riconosciuto la Granduchessa, ma tutti sanno perfettamente che Turbo sta mentendo e che se dipendesse da lui, visto che una gonna è una gonna e se anche dentro ci fosse sua zia, meriterebbe comunque una mano sul culo o almeno un apprezzamento che inizia con “Bella fi” e finisce con “ga” .
Flebo: “Cos’è Turbo, ieri prima di uscire dal letto non ti sei sparato la tua solita pugnetta mattutina, che sei andato in giro a fare danni con l’attrezzo ancora carico?”
Turbo”Ti giuro Flebo che non l’avevo riconosciuta; da dietro mi sembrano tutte uguali e non è mica colpa mia se quella cambia pettinatura ogni tre giorni. Cos’è adesso prima di fischiare dietro a ogni bionda di Moletania, gli chiedo il passaporto e la identifico ?”
Flebo: “Fatti più pugnette, te l’ho sempre detto. Devi farti più pugnette e il mondo te ne sarà per sempre grato”.
Bananastorta : “Ma guarda se uno come me si doveva mettere con un bischero così. Turbo, questa non è rivoluzione proletaria è solo arrapamento giovanile. Ti auguro che non succeda niente di grave, se no avrai sulla coscienza tutte le conseguenze e sulla schiena tutte le mie sprangate”.
Il Granduca è permaloso come una merda e ci si aspetta il peggio anche se al momento la Moletania è calma, le forze del Granduca si sono ritirate dalla zona e sembra che si stia andando verso una riduzione del livello dello scontro.
All'improvviso dei violenti colpi alla porta annunciano l'arrivo dei due Alabardieri Tre e Monti, i compagni decidono di fuggire dai tetti, in redazione rimangono quella testa di ciuffolo di Turbominchia, Flebo per proteggere le apparecchiature e Bananastorta, che non se la sentono di affrontare nel buio i tetti di Moletania .


mercoledì 11 gennaio 2012

RADIO GNOME INVISIBLE

"Bentornati a Radio Moletania Libera per un  nuovo appuntamento con Radio Gnome Invisible condotto da Flebo e Enzo Ragusa detto Turbominchia.  Sigla : Turbominchia e le Banane Storte ."
 
Turbo: “Scusa Flebo, ma sta trasmissione non si chiamava Moletania Calling?”
Flebo: “ Si ma siccome oggi voglio trattare principalmente della psichedelia inglese ho deciso che il programma si intitolerà così. I dischi sono miei, ho già preparato la scaletta e facciamo come dico io. Punto e basta”
Turbo:”Esticazzi. Guarda che non sei mica l’unico ad avere i dischi da mettere sul Telefunken.”
Flebo:” A si? Perché adesso tu vorresti farmi credere che hai smesso di spendere i tuoi deca in preservativi e droghe varie per comprarti degli LP?”.
Turbo:”No è che ho conosciuto una tipa, insomma, una che sta fuori da giri strani. Per fare un po il ganzo gli ho detto che faccio la radio e lei mi ha dato dei dischi da trasmettere.”
Flebo:” E perché dovremmo trasmetterli?”
Turbo:”Perché gli faccio una bella dedica, faccio un figurone e poi lei qualcosa mi ammolla.”
Flebo:”E che dischi sarebbero?”
Turbo:”Sono questi qua”.

martedì 10 gennaio 2012

L'ORIGINE DELLA LUNA

"In un piccolo feudo di nome Moletania, era notte e c'era una stellata bellissima; tutte le stelle avevano tanto freddo e la notte era buia . Così decisero di mettersi vicine per scaldarsi, quando all'improvviso arrivò un fulmine, Dio del cielo, che le trasformò in una Luna luminosa e bellissima.
Da quella notte la Luna è la regina di tutte le stelle."
Ho trovato molto poetiche queste poche righe e questa immagine, frutto della sensibilità di una bambina di otto anni; ho modificato solo tre parole, ho ottenuto il suo consenso e perciò la pubblico.
In Moletania  siamo già oltre la teoria del big bang: siamo approdati alla teoria del big cold.

In realtà la Moletania ha ben più di una luna e il suo numero dipende dalle stagioni. In inverno ci sono due lune :  la più grande in assoluto, che noi chiamiamo Sofia e la più piccola, che noi chiamiamo Profonda.
In primavera ce ne sono quattro, in autunno tre e al culmine dell’estate  ce ne sono addirittura sette.  Le notti estive in Moletania sono talmente luminose che a malapena accendiamo le luci notturne.

Ma gli spettacoli più belli ce li offrono le stellate invernali, perchè in quel periodo le stelle sono talmente grandi e luminose che ti sembra proprio di toccarle con la punta dei tuoi capelli. Se sei diversamente-cappellone puoi sempre provarci con i peli ascellari.

Le stelle cadenti ci sono tutto l’anno e i desideri si sprecano. Una volta ho espresso quello di essere Granduca di Moletania, ed eccomi qua. Ci sono interi pulman provenienti da Roma stracarichi di politici che vengono sin qua per esprimerne alcuni, ma credo che funzioni solo con i Moletaniani perché lo scorso anno ne ho ascoltato uno che prometteva di smettere di prendere il viagra se il Milan avesse vinto lo scudetto. Chissà che fine avrà fatto !  Era così giocherellone.

Grazie alla poetessa Gigiotti. 

venerdì 6 gennaio 2012

IL RIPOSO DEL GUERRIERO PART FRY



Il tristo mietitore psichedelico si fece avanti e arrivò di fronte al reverendissimo Gaspare, ancora seduto in terra; lo guardò dall'alto in basso e si mise seduto a sua volta sul selciato della piazza Purgatorio. Pose a terra il candelabro e di fianco mise la Moka ancora fumante; dalla tasca estrasse un mazzo di carte che iniziò subito a mescolare: “Allora per cominciare, potremmo giocarci i miei braccialetti e il suo vino, cosa ne dice ?”.
Gaspare non sembrava più di grande compagnia e la sua proverbiale chiacchiera era sparita di colpo; stava seduto con il capo chino e non proferiva parola.
In quel momento avrebbe preferito essere di fronte allo sportello di Equitalia piuttosto che stare in piazza Purgatorio.
Aveva già detto tutte le sei preghiere che conosceva e iniziato ad inventarsene una che aveva a che fare con un paese che sta su una collina, disteso come un vecchio addormentato.

mercoledì 4 gennaio 2012

IL RIPOSO DEL GUERRIERO PART CIU'




Era una bellissima mattinata di maggio quando il “reverendissimo” predicatore Gaspare del Syncerus entrò in Moletania, facendosi precedere dal suo servo; ciò era d'obbligo, d’altronde stiamo parlando del fondatore della congregazione dei Nobilissimi Donatori di Sangue Gruppo AB di Gesù Cristo,  arciconfraternita ricchissima e temutissima, con proprietà immobiliari in Italia, Austria, Germania e persino in America.
Il componente principale della compagnia di sacerdoti missionari dedita alla predicazione al popolo si fece attendere quel poco necessario perché in piazza Purgatorio si radunasse una moltitudine di genti. Naturalmente, nascosto tra la folla, c’ero anch’io, c’era il mio Gran Ciambellano Marroni Conduerre, e poi c’era la Enza, c’era Peppino, e poco lontano vidi anche mio figlio Nano. 
Ai pochi Moletaniani si erano aggiunti però i molti che venivano dalle terre vicine; come al solito i più numerosi erano i padaniani, consapevoli dei loro molti peccati da emendare.