Granducato ormai dedito all'agriturismo, B&B e ammennicoli vari

Rinnego tutto ciò che ho scritto, anzi, ritengo proprio di non averlo scritto io o forse si. Non ricordo.
Soffrendo di varie malattie che mi portano ad una distorsione della personalità, non posso essere ritenuto responsabile di quanto pubblicato.
E comunque, siete venuti sin quà per leggere qualcosina o per farmi causa?
"Azzo, come siete permalosi.


giovedì 22 dicembre 2011

TRADIZIONI NATALIZIE PARTE PRIMA OVVERO TRASCORRERE UN TRANQUILLO NATALE IN MOLETANIA

 
Finalmente è ormai Natale  e anche quest’anno ci sono arrivato vivo. E’ già un risultato positivo. 

In Moletania il Natale è festa nazionale, perché è il giorno del mio compleanno. Per tutta la vita mi sono sentito dire “Che sfortuna nascere proprio il giorno di Natale : ti fanno un regalo anziché due”.  In effetti, fatto un conto veloce, posso dire che per questo motivo ci ho rimesso qualche migliaio di euro in regali, ma non cambierei il giorno del mio compleanno, con nessun altro giorno del calendario.
Il Natale è un periodo speciale, soprattutto se trascorso in Moletania perché la Moletania è la patria del Vero Natale e delle sua liturgia più ancestrale.

Al bando i presepi e i Babbi Natali; da noi è la festa della luce, dell’inverno, dello stare insieme e della neve.  E infatti l’altra sera ha iniziato a nevicare e in poco più di mezz’ora ne ha fatta la bellezza di ottanta centimetri.
La Moletania è molto esposta ai venti del nord e quando questi soffiano nel periodo invernale, spesso va a finire a neve: ma non una spruzzatina, tanta-tanta-tanta neve.

Gli anziani dicono che in questi ultimi anni nevica molto meno che non in passato; che quando loro erano giovani, per uscire di casa dopo una nevicata, erano costretti a scavare dei tunnel che a confronto il San Bernardo sembra una pista per le biglie.
La neve arrivava abbondantemente sopra i portoni d’ingresso delle case; si stava rintanati dentro un paio di giorni, ma poi, per colpa delle necessità  impellenti, si era costretti ad uscire o dalla finestra del primo piano ( e si finiva infognati nella neve fresca e se ne usciva solo al prossimo disgelo) oppure si scavava nel ghiaccio azzurrognolo e si sbucava chissà dove e chissà dopo quanto tempo. Una vitaccia che nemmeno Messner vorrebbe fare .  
Un altro problema poi era quello di cercare di far uscire i vitelli o le mucche dalle stalle, facendoli transitare dal tunnel, perché ci restavano regolarmente incastrati dentro.  Cercare di spingerli era tempo perso, per cui o si liberavano da soli (continuando ad espellere escrementi, riacquistavano una linea più “filante”),  o si tramutavano direttamente in carne congelata da brodo (credo che nota ditta Montana abbia preso spunto da noi per la sua carne in scatola) . 
 Di neve ce ne sarà anche di meno, ma ce n’è sempre tanta e quindi bisogna organizzarsi in qualche modo per passare un piacevole periodo natalizio. E di giocare a Monopoli, sinceramente non ne possiamo proprio più.  
  
Da noi il Natale non è la festa della natività, ma è ancora la vecchia e buona festa della luce del solstizio d’inverno. Molte luci, di ogni tipo, di ogni forma e colore per vincere il buio e il freddo. Lo vuole la tradizione.

Non abbiamo quindi presepi morenti nelle nostre case, ne viventi sparsi per i borghi, anche perché con sto freddo, all’aperto di vivente non ci resterebbero nemmeno i peli delle ascelle. Qui il ghiaccio brucia tutto, peggio del Napalm.
Abbiamo però molti alberi natalizi,  tutti pieni di luci colorate, intermittenti e abbaglianti; le luminarie poi sono ad ogni angolo di strada e in ogni casa.

La tradizione vuole che ogni anno, per colpa di queste luminarie e delle candele accese, almeno una casa vada a fuoco o almeno abbia un principio d’incendio. Quando questo succede, la voce si sparge subito per i borghi e tutti gli abitanti accorrono.
So cosa state pensando: “Lo faranno per aiutare a spegnere l’incendio”. Col ciuffolo, lo fanno per assistere allo spettacolo : le tradizioni vanno rispettate. Anzi l’incendio lo spengono a malavoglia persino i proprietari della casa, e a volte nemmeno subito. Si aspetta un attimino per dare soddisfazione agli spettatori non paganti, per farli contenti, per farli passare in compagnia una bella mezzoretta.
Si dovrà pur fare qualcosa tutti quanti insieme, nel periodo natalizio. Mica si può stare segregati in casa per due settimane di fila, con i tunnel scavati nel ghiaccio che si riempiono di vitelli scagazzanti, a giocare sempre a tombola . Dalla noia germoglierebbero anche i fagioli.
E poi sarebbe alienante, soprattutto per i più piccoli.

Perciò si cerca di inventarsi qualcosa di interessante per trascorrere gioiosamente il Natale in compagnia e all’aria aperta. Ultimamente avevamo costruito un trampolino per il salto con gli sci, proprio a ridosso del burrone Tremendissimo e lo stesso hanno fatto gli abitanti della Scavolonia .  Contemporaneamente avrebbero dovuto lanciarsi i concorrenti dal trampolino della Moletania e dal trampolino della Scavolonia, e, naturalmente, avrebbe vinto chi dei due fosse atterrato nell’altra nazione, oltre il burrone, il più lontano possibile. Questo titolo è rimasto però sempre vacante, perché i concorrenti ci finivano regolarmente dentro . Mi ricordo che solo una volta, il nostro campione ed il campione della Scavolonia, si erano dati uno slancio fortissimo e il salto prometteva un buon risultato, ma purtroppo i due sciatori avevano scelto la stessa traiettoria e finirono spiaccicati uno contro l’altro e poi giù, dentro al burrone.
I malcapitati non li andiamo nemmeno a cercare di recuperare, perché il burrone è profondo circa duemila metri e ora che siamo arrivati giù, se fossero sopravvissuti sarebbero morti di fame o sbranati dalle terribili Durso, che sono tremende bestie carnivore, che vanno ghiotte di carne d’allenatore e che vivono all’interno del burrone. Ma questa è un’altra storia.   

Visti i risultati ottenuti e lo scarso gradimento dei Moletaniani, abbandonammo anche questo passatempo natalizio e passammo ad altro.

7 commenti:

  1. La festa della luce e della neve mi piace come idea del natale.. eliminerei solo lo stare insieme, ma tanto non vivo in Moletania, quindi son tranquilla :)

    RispondiElimina
  2. beh, io ci verrei a vivere subito... intanto, ti seguo!

    RispondiElimina
  3. Per Elle: la festa della luce è la vera natura del Natale .
    La festa di santa Lucia, prima dell'introduzione del calendario del 1580, si celebrava nel "giorno più corto che ci sia", il 21 dicembre, solstizio d'inverno (quando cioè le ore del giorno sono al minimo annuale), e raccoglieva tradizioni pagane legate al ciclo solare. Il giorno 25 dicembre, rappresentava la nascita del sole, in quanto le giornate si allungano, e la luce sconfigge le tenebre, in quanto c'è più giorno che notte.
    La tradizione cattolica ha poi sostituito la festa pagana con il Natale, quale festa della nascità di Gesù Cristo (che in realtà è nato in primavera).
    Ma perchè vuoi eliminare lo stare insieme ? Come si dice in un bel film "nessuno dovrebbe stare solo a Natale".

    Per economistapercaso: non abbiamo un'economia molto sviluppata in Moletania e quindi.......ma se vuoi continuare a farci visita, sei la bene accetta. Eccome.

    Un abbraccio.

    RispondiElimina
  4. Sì i cattolici si son presi un sacco di meriti pagani, perché quando non possono fare di meglio, dicono che è stata un'idea loro. Molto probabilmente anche l'inizio della scuola a settembre è stato deciso dai cattolici, che volevano evitare che si continuasse a festeggiare il capodanno prima della nascita di Gesù (a sua volta già spostata perché ad aprile c'è troppa luce, in effetti, per farne risaltare un'altra), ma non potendo cancellare di netto un inizio dal calendario, l'hanno sostituito con quello della scuola. Va beh, questa del capodanno l'ho pensata io ;)
    Il mio motto è sempre: "meglio sola che male accompagnata" e siccome per me natale è un giorno come un altro, vale anche per natale :)

    RispondiElimina
  5. Elle, una ne pensi .......

    Il tuo motto è anche il mio, e , se mi permetti, ci aggiungo pure il motto della mia casata: "Pochi sudditi, pochi problemi" .
    Ma non il giorno di Natale. Natale è l'eccezione che conferma la regola.

    E poi tu mi stai prendendo in giro, basta dare anche solo un'occhiatina ai tuoi post per capire che anche tu apprezzi il Natale.
    Ammettilo pubblicamente: Natale è un giorno diverso. Deve esserlo.
    Deve essere la festa nazionale della nostra pace interiore, non per motivi religiosi, ma perchè il mondo per un giorno pare quietarsi. E riposarsi.

    RispondiElimina
  6. Caro Granduca, sì che apprezzo il natale, ma non mi piacciono la bolgia, "l'obbligo" dei festeggiamenti/regali/abbuffata, la falsità del "tutti più buoni" e bla bla bla eccetera eccetera.
    Nel mio precoce post Io e il natale (a novembre) ho specificato come la penso, ma te lo riassumo volentieri: del natale mi piacciono (moltissimo)
    1) gli addobbi
    2) la musica
    3) i dolci.
    Tutto il resto (compagnia bella compresa) no.
    :)

    RispondiElimina
  7. Cara Elle,
    per quanto riguarda l'obbligo" dei festeggiamenti/regali/abbuffata, la falsità del "tutti più buoni" e bla bla bla, perfettamente in sintonia con te.
    Tutto ciò che mi viene imposto è maldigerito e quindi rigettato.
    Ma alcuni aspetti del Natale mi piacciono e non mi fanno sentire in obbligo. Non sono aspetti materiali; si, mi piacciono molto le canzoni, le luci e anche i dolci.
    Ma non è nemmeno questo che mi fa dire che è Natale.
    Per me Natale è quando c'è pace. E pace può significare tante cose, non per forza di cose l'utopistica pace nel mondo (magari), ma anche solo lo stare con le persone a cui voglio veramente bene e che voglio vicine a me. Senza costrizioni, perchè mi va, perchè ci tengo e perchè l'ho scelto io.
    Se poi ci sono anche gli addobbi, meglio. Se c'è una buona zuppa inglese, mooooooolto meglio.

    Buone Feste e Buon Natale.
    Decidi tu come; lo sai sicuramente meglio di me. Intanto io ti invio un abbraccio.

    RispondiElimina