sabato 18 agosto 2012
Vladimir il coraggioso
Effettivamente era un pezzo che me l’aveva promessa e i miei
servizi di intelligence (Baol il taverniere, per intenderci), me l’avevano
anche detto: “Prima o poi quel Bananastorta ti metterà il “petardone”, vedrai.”
Bananastorta naturalmente non è il suo vero nome; da quel
che ne so il soprannome gli fu affibbiato ai tempi dell’asilo, vista la forma particolare del bene più
grande e prezioso di cui ogni maschietto è dotato. Ma lui non se l’è mai presa
e se ne fregava beatamente; anzi, ci teneva proprio che anche il suo “pipino” tirasse
proletariamente a sinistra.
Maglia dei Clash addosso, polsino rosso-nero infilato (anarchia
e non Milan), cintura di cuoio su pantaloni rossi in cotone e anfibi ai piedi;
il tutto per trecentosessantacinque
giorni all’anno. In inverno si concedeva un vecchio giaccone blu in lana
appartenuto a suo padre, morto ad appena 33 anni e 1/3, quando lui era ancora un
bimbetto.
Quando era giovane, il padre era andato a lavorare all’Alfa
di Arese ed era venuto in contatto con le avanguardie operaie del periodo.
Purtroppo per lui venne anche a contatto
con il silicio e se ne tornò in Moletania con una bella silicosi fulminante che
nel giro di pochi anni gli fece allungare le gambe per sempre.
Sarà forse per questo, sarà forse stata per la forma del
“pipino” o forse sarà stato perché non ne aveva voglia mezza, ma Bananastorta è cresciuto parlando veramente
poco; nei suoi venti anni di vita, sulla sua bocca avranno avuto diritto di
cittadinanza si e no un migliaio di frasi e più della metà parlavano di
rivoluzione e bombe.
A me però è sempre stato simpatico; per quel suo modo
dinoccolato di camminare, legato al suo fisico alto ma gracile, per il fatto
che proferiva poche parole, per i suoi capelli biondi sempre diritti verso il
cielo e per il fatto che era diverso da
tutti gli altri: mi ispirava simpatia. Magari anche per il fatto che andasse in
giro sempre in compagnia di quell’altro ragazzo, quel Flebo, e anche perché
odiavano i fascisti.
Io però per lui rappresento l’autorità costituita e anche se
incarno un potere minimo e scalcagnato, sempre di potere si tratta. Quindi non mi ha mai rivolto parola
(figuriamoci) e mi ha sempre salutato poco e male.
Comunque, sta di fatto che ieri notte è finalmente scoppiato
il “petardone”; non dentro la
Sala Grande delle Udienze del Palazzaccio Vecchio (come
sempre promessomi), ma sotto la statua di Franz I in Piazza Purgatorio.
Subito il Gran Ciambellano ha individuato in Bananastorta il
colpevole (e sai che sforzo di immaginazione che ha fatto!!!), invocando le
pene più severe per il sovversivo anarchico, proletario anti-imperialista,
bombarolo impenitente di rosso-nero vestito. Secondo me vorrebbe punirlo anche
perché il Gran Ciambellano è juventino sfegatato (fascisti nelle fabbriche e
ladri sul campo. Passano gli anni, ma la razza non cambia).
E quindi adesso mi ritrovo sulla scrivania una bella
richiesta di mozzamento di mani per il silente
anarchico. Soffrirebbe di meno se lo defenestrassi giù dal Palazzaccio.
In effetti l’ordigno era poco più che un petardo e la statua
si è appena scheggiata; e poi mio nonno era più anarchico di lui e a quest’ora,
in qualsiasi parte dell’universo o dell’inferno si trovi, lo ha già perdonato.
E sai cosa c’è? Sarà che in questo momento a Radio Moletania
stanno passando “Police on my back”, sarà che tra poche ore sarà il
sessantesimo anniversario della nascita di Joe S., sarà che oggi mi tira il
culo, ma io prima condanno Banastorta a centosessantatre anni di galera e poi
firmo una bella grazia per tutti quelli che indossano magliette dei Clash.
Vladimir, se vuoi un consiglio, fai lo stesso e non cagare
il cazzo. Bella forza prendersela con tre ragazzine; voi fascisti siete sempre
i soliti.
E una felice Strummeroflove a tutti.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Bentornato Granduca! Trovo molto saggia la sua proposta di grazia a tutti i seguaci dei Clash, che poi i petardi prima o poi li abbiamo fatti scoppiare tutti.
RispondiEliminaBisognerebbe insegnare a Vladimir a godersi un pò questa Strummeroflove !
Giusto !!! Una grazia a chi indossa la maglia dei Clash non si può negare.
EliminaTi voglio svelare un piccolo segreto della mia vita: la mia maglietta dei Clash me l'ha "fregata" Massimo Riva dopo un concerto pomeridiano del signor Rossi al Geo.
P.S.: anche a quei tempi (1978 o 1979) i signori Rossi e Solieri se la tiravano ed erano presuntuosi; Massimo invece era alla mano e molto simpatico.
Come si dice "sono sempre i migliori che......"
Un abbraccio
Granduca serenissimo, a me 'sto Bananastorta sta simpaticissimo... So che non ho il ruolo per esprimere secchi giudizi su chiccessia, ma La invito a pensare bene alle pene da infliggere ...Non sia severo, La prego...Magari lo privi del suo augusto maglione blu per qualche anno e lo costinga a mettere un bel piumotto rosso fuoco di marca(la tinta non gli dispiacerà, almeno quella...)...Ma che figure fascinose in quel di Moletania...Come mai non ho mai avuto il piacere di incontrarlo? Bananastorta non si unisce ai discorsi femminei o a noi ancelle è proibito il dialogo? Non dormirò tra questo dilemma....
RispondiEliminaBananastorta è sempre stato di poche parole e se ne sta per conto suo.
EliminaC'è chi dice che si apparti spesso nel bosco per tentare di porre rimedio al lieve difetto simmetrico di cui la natura lo ha voluto dotare. Altri invece sostengono che vada al torrente a parlare con i girini e che in quelle occasioni sia veramente inarrestabile; un vero e proprio fiume di parole, che i poveri girini dopo un po si rompono i loro minuscoli zebedei in embrione e cambiano pozza dell'acqua.
Ma secondo me non è mica vero.
Amica mia, ti abbraccio forte.
Quel fascista vestito di rosso vedrai che almeno a Te darà retta, visto che al resto del mondo ha risposto spernacchiando. Dovrebbe perlomeno dare la grazia, dopo un processo-farsa, per festeggiare gli 80 anni della sorellina; in Sardegna, con Sting, silviO (e forse pure apicellA), e altri ducento gadan.
RispondiEliminaBananastorta rimettilo in libertà, confiscagli tutto quello che sa di rosso e costringilo a indossare, vita sua (sua di lui) naturaldurante, una casacca azzurra e nera (il nero lo potrai recuperare nelle sue cose vecchie): per lui sono previsti tempi cupi in quelle vesti ma sarà una punizione pregna di generosità.
(Ma con tutti i Gran Ciambellani che ci sono al mondo, proprio uno juventino allevi nel tuo seno? Ammenoché, visto il vizietto di famiglia, non stia pagando 'anche' Te; in questo caso, pecunia non olet con la crisi che c'è pure da Te, incassa più che puoi, manda un piccione ai Palazzi e segui gli eventi. Dieci mesi non si negano a nessuno).
Distintamente ciao.
Il Gran Ciambellano è molto più anziano di me e mi fu lasciato in eredità dal mio povero padre che in punto di morte mi disse "Terzo (III), figlio mio diletto, il Gran Ciambellano è persona erudita e colta; i suoi consigli ti saranno utili nell'arte del comando. Segui i suoi insegnamenti ma non lasciare mai il portafogli sul caminetto, poichè la razza non mente. Ricordati sempre la storia della rana e dello scorpione."
EliminaAvevo solo 13 anni, ma capii subito a cosa alludesse.
Sei davvero un Granduca.
RispondiEliminaCiao!:)
Mi riferisco anche al post dedicato ad Angelo!
EliminaM'hai fatto venire un colpo quando hai detto i colori del polsino, non si fa così Granduca, non si fa...
RispondiEliminaOltre al fatto che ti stai dando latitante un po' troppo...